Si arresta nel 2017 il trend in diminuzione delle coperture vaccinali che, dal 2013 al 2016, aveva fatto precipitare l’Italia al di sotto della soglia di sicurezza del 95% raccomandata dall’Oms. Un calo che nel 2017 ha aperto le porte nel nostro Paese a una estesa epidemia di morbillo, con quasi 5mila persone colpite, di cui oltre 300 tra operatori sanitari, e 4 decessi.
Questa situazione aveva indotto il legislatore all’approvazione del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73 (convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 11) , che ha aumentato il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10, estendendo l’obbligo a vaccinazioni raccomandate già presenti in calendario dal 1999.
I dati (aggiornati al 31 dicembre 2017) diffusi dal Ministero della Salute mostrano che l'impatto dell'introduzione dell'obbligo vaccinale è stato nel complesso "estremamente positivo". Il miglioramento delle coperture riguarda sia i vaccini obbligatori come la polio e il morbillo che quelli non obbligatori come quello contro il meningococco.
In particolare la copertura anti-polio nei bambini nati nel 2015 (24 mesi) si avvicina al 95% (94,54%) guadagnando un +1,2% rispetto al 2016; ma è soprattutto la copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo a decollare, facendo segnare un +4,42% e una media nazionale che arriva al 91,68%. Crescono anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica e anti-meningococcica C. Il trend generale positivo è confermato anche dalle coperture vaccinali nazionali a 36 mesi, relative ai bambini nati nel 2014 nei quali sono inclusi anche quelli vaccinati in ritardo.